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Gruppo e appartenenza

Il tema dell'appartenenza mi è caro e mi incuriosice in senso clinico. L'esplorazione della conoscenza dei gruppi che abbiamo attraversato e di cui facciamo, e abbiamo fatto, parte ci danno molte informazioni su come ci siamo mossi nelle relazioni e quale funzionamento relazionale abbiamo acquisito e stiamo acquisendo. Partendo dal presupposto che siamo unità sociali e intreccio di relazioni, tutte le conoscenze evolvono nello spazio tra le persone, nel dominio del “mondo comune” come una “danza collettiva”.

Solo attraverso la continua conversazione con gli altri l'individuo sviluppa un senso di identità e una voce interna. In primo piano ci sono le relazioni, non più come espressioni di strutture o schemi comportamentali, ma di sistemi di interazioni nei quali linguaggio e significato diventano essenziali. L'intersoggettività diventa una caratteristica fondante il sapere e la conoscenza della realtà e si basa sul consenso circa la realtà, consenso che si regge sull'accordo interno di una comunità di osservatori. Le rappresentazioni hanno cioè una natura dialogica connaturata come prodotto della società pensante e delle comunità anziché dei singoli individui.

Ampliando il campo di osservazione dall'individuo, dalle famiglie alla dimensione sociale dell'agire, la natura umana è intesa come una costruzione sociale e la mente è un costrutto che supera i limiti dell'individuo, inteso come entità biologica isolata; la mente pertanto si costituisce nel rapporto tra più unità collegate. I processi mentali, in questa cornice, sono più interazioni che eventi intraindividuali. Esiste un rapporto co-evolutivo tra individui, contesti e il piano sociale allargato che costituisce un piano intersoggettivo, collettivo e condiviso. In quest'ottica diventano primari il dialogo, la cognizione e l'attenzione all'interazione sociale e culturale, responsività e responsabilità circa i rapporti interpersonali.

Fare esperienza nei gruppi ci offre la possibilità di crescere in diverse dimensioni evolutive: dinamiche dell'accoglienza, conoscenza e integrazione delle differenze, resilienza, gestione dei conflitti, potere e asse delle gerarchie, comunicazione e linguaggio, legami affettivi ed emozioni sono osolo alcuni esempi di quanti processi sono attivi nelle interazioni umane.

Chiudo con un messaggio che ho dedicato a uno dei gruppi che più mi ha dato in termini di crescita umana e relazionale.

Al mio gruppo di formazione:

vento che gonfia le mie vele

faro nel buio della tempesta

porto che mi accoglie

 

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28-9-2018